Psicologia della relazione educativa
Programma
Il corso è introdotto da considerazioni di carattere generale, riguardanti alcune questioni di interesse attuale, come l'interazione tra individuo e ambiente, la distinzione tra fare e agire, i due movimenti complementari dell’unico processo educativo-formativo della persona e la sua meta finale.
La prima tappa del percorso prevede la presa in esame di alcuni tratti costitutivi del profilo di una qualsivoglia relazione educativa di qualità come, per esempio, il prendersi cura, la consegna, l'alleanza, la testimonianza, la generatività, la reciprocità asimmetrica, la dialettica presenza-assenza e l’autorevolezza.
È in questa cornice teorica che, dopo il profilo di un educatore efficace, vengono considerati i tempi, i luoghi e i modi della relazione educativa: la comunicazione, l’ascolto, il dialogo, le forme pratiche del vivere comune, l’attenzione alla persona in situazione, la strutturazione oggettiva di un itinerario, la correzione, la verifica e così via.
Sono quattro gli ambiti approfonditi: la cura del pensiero, l'educazione degli affetti, la formazione del vissuto spazio-temporale e la promozione della capacità di mediazione personale.
L’ultima parte del percorso propone una sostanziosa introduzione al tema dell’agire pedagogico in rapporto al sistema-gruppo. Gli argomenti trattati sono parecchi: il profilo dell’educatore efficace, il rapporto ruolo-identità personale, la soggettività gruppale, il potenziale educativo-formativo del gruppo, in particolare del gruppo-classe, il potere dell’educatore e il suo influsso sul processo d’internalizzazione degli individui.
Obiettivo
L’itinerario mette lo studente nelle condizioni di leggere e interpretare il proprio vissuto di soggetto/oggetto di cura educativa, quindi di assumerlo, purificarlo, ri-significarlo e ri-orientarlo. La materia di studio è il profilo della relazione educativa efficace. La teoria della prassi pedagogica si accompagnerà a riferimenti concreti ed esperienziali.
Avvertenze
Pur riservandosi di adottare lì per lì il metodo che riterrà più confacente al numero degli iscritti al corso e alla composizione della classe, il docente prevede fin d’ora lezioni frontali, dibattiti ed esercitazioni guidate. Le schede di lavoro e la dispensa, corredata di bibliografia, saranno consegnate strada facendo. All’alunno sarà chiesto di vedere un film, tra quelli suggeriti dall’insegnante e, in sede d’esame, di saperlo interpretare alla luce di quanto detto in classe.
Bibliografia
Bellingreri A., Imparare ad abitare il mondo. Senso e metodo della relazione educativa, Mondadori Università, Segrate (MI) 2015.
Corsi M., Il coraggio di educare. Il valore della testimonianza, V&P, Milano 2010.
Lancini M., Sii te stesso a modo mio. Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta, Raffaello Cortina, Milano 2023.
Lancini M., Chiamami adulto. Come stare in relazione con gli adolescenti, Raffello Cortina, Milano 2025.
Mari, G., La relazione educativa. Saggio introduttivo, antologia e schede didattiche, La Scuola, Brescia 2014.
Musaio M. (a cura), Dentro la relazione educativa, LDC, Torino 2012.
Pavone D., C'è sempre un di più da cui si viene e verso cui si tende. La cura come relazione e reciproca competenza, «Tredimensioni» 3 (2019), 232-240.
Pavone D., Il prete e una singolare forma di leadership. Riflessioni di carattere psicologico, «La Scuola Cattolica» 147/3 (2019), 467-491.
Pavone D., Condurre e animare un gruppo ecclesiale. Il prete a servizio della corresponsabilità, «La Rivista del Clero Italiano» 9 (2019), 634-648.
